Monte Dôf (1976 m)

Dal Ciol de la Sandizza e il Col de Pin (1401 m)

Paolo, l'ultimomalgarodiclaut, continua a suggerirmi percorsi di un tempo che stanno per andare nel dimenticatoio. In particolare questo, che i malgari di una volta utilizzavano per portar giù il formaggio dalla casera Bregolina piccola, evitando di fare il lungo giro per il ponte del Ciartier; in pratica salivano sul M. Dôf che sta alle spalle della casera e scendevano per la costa compresa tra il Ciol de la Sandizza e il Ciol de Fason (o Stangia).

Dal M. Dôf la casera Bregolina piccola.

Logicamente il sentiero veniva ben tagliato e tuttora è in buono stato, anche se ormai percorso solo dagli animali.

Bisogna entrare con fiducia nell'arcigno Ciol de la Sandizza e poi seguire...le indicazioni di Paolo: te deve 'ndar a dèstra, te trôva un landre, te va su par 'na thengia...te riva in cima al Cuol de Pin e po te va su par la pala de làris che te vède lassù; la vedistu mo?

Provateci voi!

Ma sì che è facile!

Effettivamente quando si arriva in cresta la cosa si fa divertente.

Basta seguire la costa fin sotto le rocce.

La Pala di Ampes

...la pala de làris...

Per dove si salirà?

Qui ci vuole l'intuito del greppista!

Seguendo le tracce delle bestie vado a zig zag tra prati ripidi e canalini.

Laggiù casera Settefontane e al centro immagine la costa che ho salito; a destra il Ciol de la Sandizza.

Un pertugio!

Il canalino di uscita!

Pale Candele dal canalino di uscita.

Uno sguardo verso il basso: si capisce qual'è la la pala de làris da prendere? Dai che è facile!

Dal canalino di uscita il M. Dôf che è presidiato da una giungla mugària.

Nonostante la mugarìa raggiungo la cima. Confermo che il tragitto era utilizzato dato che ho trovato sotto l'esorbitante mugheta tagli antichi.

Dalla cima, in primo piano: Cima Spadon Val d'Antona, con a destra il M. Sandizza; sullo sfondo le Pregoiane.

Pale Candele

Monte Pramaggiore.

L'altopiano di Bregolina grande con evidente la Forcella Savalon; sullo sfondo il gruppo della Cima dei Preti.

Scendo su Forcella Dôf per una traccia intagliata nei mughi. Poi per l'ameno sentiero 370.

Anello di grande soddisfazione, ma da fare predisponendo un'altra auto al ponte del Ciartier: uffa la strada! E nessuno che ti piglia in autostop! Sì lo so che puzzo da caprone, e ho aghi di mugo nelle mutande, ma un po' di pietà per un anziano greppista, gesùmmaria!